Zeta come
Zamora, Zeta come Zoff, Zeta come Zenga ultima lettera del nostro alfabeto
ma è il
primo segno che contraddistingue i numeri 1 del calcio in Italia e
nel Mondo. Nasce a Milano il 28 Aprile 1960, altezza metri 1,84, peso kg
84, segno zodiacale toro.
La sua carriera inizia con una frode nella società della lega
giovanile milanese la Macallesi. La Macallesi gli fece firmare un
cartellino con la data di nascita cambiata al 28 Aprile 1959. Il
sotterfugio era necessario per far si che il
ragazzino potesse giocare prima del compimento del 10° anno.
Dopo un campionato tra i pulcini Zenga vide aprirsi come in un sogno le
porte della società per la quale aveva già speso i suoi primi entusiasmi
“ l’Inter“.
All’età di 10 anni da poco compiuti l’allenatore Italo Galbiati lo
scelse per il settore giovanile dell’Inter.
Dal campo di Viale Ungheria a quello di Via Ludovico il Moro, prezzo per
questo primo trasferimento un corredo di maglie e un pallone. Alla
Domenica gli bastava essere scelto nella squadra dei
9 racchettapalle destinati
a San Siro per le partite della prima squadra dell’Inter. Quando
rimaneva fuori ma succedeva di rado andava nei popolari in mezzo ai Boys a
sventolare un bandierone tanto più grande di lui.
Come racchettapalle aveva preteso il posto fisso dietro la porta di Ivano
Bordon il suo primo idolo.
Aspirante portiere senza
la pretesa di essere anche aspirante campione pensava di trovarsi
un lavoro, anche qui lo aiutò l’Inter che lo portò nella sede di Foro
Buonaparte per i piccoli lavori di segreteria, smistava la corrispondenza
alla segretaria Ileana. Dopo 3 anni al vivaio dell’Inter dal 1975 al
1978 va in prestito alla Salernitana in C1 stagione 78-79. La successiva
79-80 va a Savona in C2. Per approdare sempre in prestito alla
Sambenedettese nel 80-81 in C1 seguita da una promozione in B la stagione
81-82.
Rientrato all’Inter nella stagione 82-83 come riserva di Bordon. Fù
lanciato in prima squadra da Marchesi che lo utilizzò nella fase finale
della coppa Italia.
Dopo 13 anni all’Inter Bordon nella stagione 83-84 lascia l’Inter per
la Sampdoria. Allora il dirigente Sandro Mazzola propone a Fraizzoli di
lanciare Zenga in prima squadra come titolare con tutti i rischi di uno
che non aveva mai disputato una partita in serie A. Decisero di lasciare
libero l’altro portiere Tacconi in prestito all’Avellino che fù poi
acquistato dalla Juventus.
Esordio in serie A per Walter Zenga l’11 Settembre 1983 a San Siro nella
partita Inter-Sampdoria 1-2 allenatore dell’Inter era Radice
e il numero 1 che lo aveva battuto al suo esordio a San Siro un
certo Bordon.
Positivo invece il suo esordio in Nazionele l’8 Ottobre 1986 a Bologna
tra l’Italia e la Grecia 2-0 esordio anche di Azeglio Vicini come CT
Azzurro. Sotto la sua gestione Zenga ha disputato 53 partite con la maglia
Azzurra.
Classificandosi 3° agli Europei dell’88 in Germania e terzo ai Mondiali
90 in Italia.
Con l’Inter ha vinto lo scudetto record da 58 punti nel campionato
88-89, la supercoppa di lega nello stesso anno e le coppe Uefa del 90-91 e
93-94. Al termine della stagione 93-94 l’inter lo cedette alla Sampdoria
in cambio di Gianluca Pagliuca.
Da non dimenticare il riconoscimento che l’ IFFHS organo internazionale
di storia e statistica calcistica ha assegnato per 3 volte consecutive a
Walter Zenga come il miglior portiere del Mondo. O il pallone di gemme
gioiello del valore di 160 milioni che è stato assegnato a Walter come il
migliore portiere dei Mondiali di calcio a Italia 90 con il 68 % di
preferenze. A questo splendido gioiello Walter Zenga ha aggiunto altre 2
gemme: la prima per non averlo voluto ricevere in campo in rispetto del
momento poco fortunato e felice che la squadra stava attraversando
(inter), la seconda per aver deciso di metterlo all’asta e devolvere il
ricavato in beneficenza al Telefono Azzurro.
E infine l’urlo di San Siro della magica Nord la sua Nord che sovrasta
le critiche che da sempre una parte della Stampa indirizza al miglior
portiere del Mondo, l’urlo a cui anche noi ci associamo è:
“ UN WALTER
ZENGA, C’E’ SOLO UN WALTER ZENGA“. |